venerdì 30 novembre 2012

Capita, è capitato ora e sono certa ricapiterà

Posso ufficialmente comunicare che, mio malgrado, faccio parte della categoria di persone solitamente denominata "geni" che quando si presentano a qualcuno non fanno caso al nome  di chi hanno di fronte perchè troppo concentrati a pensare al proprio, non sia mai che ci sfugga di mente.
Poi si richiudono la porta alle spalle e pensano: come cazzo ha detto che si chiama il vicino?!

6 commenti:

  1. Io non mi concentro sul mio nome, semplicemente non sono in grado di apprendere il nome dell'altra persona. Ma io non mi ricordo nemmeno i nomi delle persone che conosco, quindi forse non conta

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  2. Mi ritrovo in pieno. Egocentriche affabulatrici che non siamo altro.
    Ciao, bel luogo questo... :)

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  3. ecco, allora ci siamo trovate ;)

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  4. oddio... anch'io sto li a "ripassarmi" il mio nome.. che già una volta ho fatto una figura di merda al citofono: "sono federica" ho risposto. ovviamente non sono federica, ma la cercavo la Federica. -.-'

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  5. Anch'iooooooooo ho lo stesso problema!!!
    Ma riesco anche a fare di peggio, tipo confondere i nomi...
    Un giorno ero in un pub con mia amica, arriva un ragazzo e lei lo saluta con un bel "Ciao Alessandro!"...e lui risponde salutando sia lei che me chiamandoci per nome...io lo guardo e mi sembra di averlo già visto ma per me si chiamava FABRIZIO. Così quando si allontana chiedo alla mia amica se lo conosco anche io e lei: "ma sì Kla che lo conosci, è venuto al cinema con noi l'altra volta!". e io: "ah...ma non si chiamava FABRIZIO???". E lei: "no no, si è sempre chiamato ALESSANDRO!!" ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh

    Kla

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  6. C'è una teoria psicologica dietro a questo: quando si conosce qualcuno l'attenzione è portata a dei dettagli della persona che in qualche modo ci dicano qualcosa su chi abbiamo davanti. Quindi la forma di un naso (che fa sembrare più arcigno o più solare una persona ad es); la pettinatura svelaggia o un caschetto preciso preciso; un orecchino di perla piuttosto che un simil brillantino preso da H&M); un geko tatuato sulla spalla piuttosto che un cuore con scritto un nome; un tacco 12 piuttosto che una sneaker. Sicuramente della persona si ricorderà qualcosa di questo tipo, ma il nome spesso sfugge semplicemente perchè non è importante ai fini di una "schedatura" mentale di chi abbiamo davanti. Insomma il cervello nel breve lasso di tempo della presentazione tende a memorizzare solo le informazioni "utili". Ciao Carla

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